architettura positiva

10 Ottobre 2018

Sento spesso parlare di edifici nZEB (nearly Zero Energy Building) e meno di frequente di edifici NZEB (net-zero energy building).  Quali sono le differenze tra i due acronimi? Quanti ne conoscono il vero significato? Quali progetti tendono a soddisfare tali requisiti? Che cosa è la net-positive architecture?
La prossima sfida del nostro studio https://www.lcarchitetti.com è quella di realizzare edifici, non più passivi e quindi prossimi al consumo zero di energia (edifici nZEB); ma è quella di progettare immobili che abbiamo i requisiti della net-positive architecture. Nella pratica, l’obiettivo è quello di progettare edifici capaci di generare più energia di quanta ne consumino. Paradossalmente intervenendo ristrutturandoli anche sugli edifici quasi passivi o passivi; lo scrivo in maniera provocatoria perché ancora oggi il mercato immobiliare è fortemente in ritardo rispetto le ultime tendenze in campo di architettura bioecologica e sostenibile, e gli esempi virtuosi sul territorio nazionale sono ancora pochissimi.

In europa invece, e più precisamente in Norvegia, nascerà nella cittadina di Porsgrunn un edifico destinato a definire ulteriormente i nuovi scenari dell’architettura green Si tratta della Powerhouse Telemark, progettata dagli architetti dello studio Snøhetta https://snohetta.com/projects/283-powerhouse-telemark; il progetto non rappresenta il primo esperimento di questo genere al mondo, ma è di certo quello posizionato più a nord, in condizioni climatiche molto rigide e  con  scarsissimi apporti di luce solare diretta. La sfida è ambiziosa sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico, la sua realizzazione potrebbe diventare una pietra miliare di questa nuova tendenza. La Powerhouse Telemark è contraddistinta da una particolare forma a diamante, che sfrutta al massimo gli apporti naturali di luce diurna per l’illuminazione interna e, nel contempo, permette ai moduli fotovoltaici, di captare al meglio la radiazione solare. l’alto grado di sostenibilità e inoltre garantito dall’utilizzo di materiali provenienti da fonti rinnovabili e di recupero. L’energia generata soddisferà completamente i bisogni di tale edificio che avrà una superfici di circa 6.500 metri quadrati; il fabbricato sarà completato nel 2019, sarà alto 11 piani e ospiterà sia uffici e spazi collettivi aperti al pubblico. Infine, la Powerhouse Telemark ha l’obiettivo finale di  dimostrare anche la sostenibilità economica di questi progetti: il costo di realizzazione pari a 17 milioni di dollari verrà completamente coperto con l’utile ricavato dal surplus di energia generata, lungo tutto l’arco di vita dell’edificio (stimato in 60 anni).


Migliorare e superare gli edifici nZEB

Il concetto di edifici a impatto zero, ossia autosufficienti dal punto di vista energetico, è ormai acquisito e sempre più messo in pratica. La net-positive architecture punta a realizzare edifici verdi perfettamente integrati nell’ambiente urbano o naturale, ad altissima efficienza, tanto da garantire appunto un “impatto positivo”. Essi sono progettati non solo per limitare i consumi al minimo, ma per produrre più energia di quanto ne utilizzino durante il loro intero ciclo di vita, e restituendo quella prodotto in eccesso alla comunità. La net-positive architecture è destinata a giocare un ruolo fondamentale nei prossimi decenni, quando la sfida al risparmio energetico si farà sempre più pressante. Attualmente nel mondo le strutture pubbliche e le case private certificate a impatto positivo sono alcune centinaia, e ognuna di esse è un laboratorio per sperimentare soluzioni energetiche che potranno poi essere applicate su larga scala.

Un commento su “architettura positiva”

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